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il primo getto 321

Quei che preso, in sasso angusto
Giacque immoto in forza altrui?
Io lo giuro per Colui
Che da’ morti il suscitò.
   .   .   .   .   .   .
Pria di Lui nel regno ctonio
Che mortal sarebbe asceso?
A rapirvi al vinto inferno,
Padri antichi, Egli è disceso:
Egli è il fin d’ogni desiro;
Tanto secol di sospiro
Un momento pareggiò.


Questa 6ª strofa, che è l’ultima del brano, fu dall’autore stesso cancellata con due linee in croce.

Dalle carte manzoniane, già esaminate dal Bonghi, appare che la strofa 7ª, Ai mirabili Veggenti..., fu più volte tentata.

     Voi che a gente ahi troppo sorda
Ragionaste del futuro,
Come il vecchio si ricorda
De le cose che già furo,
E le narra a i figli intenti
Che l’ascoltano sedenti
Al notturno focolar .....

     Voi che un dì vi ricordaste
De l’età non nate ancora,
E rapiti le narraste
A l’Ebreo fedele allora,
Come narra i prischi eventi
Il buon padre a i figli intenti
Al notturno focolar.....

Voi, Profeti, che a le genti
Favellaste del futuro.....


La gioia dei fanciulli, che ora è accennata nella sola seconda metà della strofa 13ª, O fratelli, il santo rito..., era prima espressa in un’intera strofa, cui manca il penultimo o l’antipenultimo verso.