Che al Santo inaccessibile
Potesse dir: perdona?
Far novo patto eterno?
Al vincitore inferno
La preda sua strappar?
Ecco ci è nato un Pargolo!1 a
Ci fu largito un Figlio:
Le avverse forze tremano2
Al mover del suo ciglio:
All’uom3 la mano Ei porge,
Che si ravviva, e sorge
Oltre l’antico onor.
Dalle4 magioni eteree5 b
Sgorga una fonte, e scende,6
E nel borron de’7 triboli
Vivida si distende:
Stillano mele i tronchi;
Dove copriano i bronchi,
Ivi germoglia il fior.
O Figlio, o Tu cui generac
L’Eterno,8 eterno seco;
Qual ti può dir de’9 secoli:
Tu cominciasti meco?
Tu sei: del vasto empiro
Non ti comprende il giro:
La tua parola il fe’10.
E Tu degnasti assumere
Questa creata argilla?
Qual merto suo, qual grazia
A tanto onor sortilla?
Se in suo consiglio ascoso
Vince il perdon, pietoso
Immensamente Egli è.
- ↑ Parvolo
- ↑ tremano,
- ↑ A l’uom
- ↑ Da le
- ↑ eterie
- ↑ scende;
- ↑ dei
- ↑ senza la virgola.
- ↑ dei
- ↑ fè: