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§ 1. — Determinativo.


[Le sue forme.]54. Le forme del determinativo sono:

Sing. Plur.
masch. il,    lo i,    gli
femm. la le

[Ragione della doppia forma pel maschile.]55. Queste forme sono le stesse del dimostrativo su cui formaronsi anche le voci quello, -i, quella, -e, e cioè: illo, -i, illa, -e1. Appoggiandosi illo alla parola seguente, ossia al nome a cui si riferisce, perde la prima o la seconda sillaba, secondo che il nome comincia per vocale o per consonante. Così illo uomo diventerà lo uomo e, apostrofato, l’uomo; illo padre, il padre.

Lo stesso avviene del plurale illi: illi uomini, gli uomini; illi padri, i padri.

Nel femminile, invece, si perde sempre la prima sillaba: la rosa, l’anima; le rose, le anime.

Ma queste forme non ogni dialetto pronunziò e adoperò i in modo identico a quello che si rese stabile nel fiorentino e quindi nell’italiano.

[Quando si adopera il, quando lo: s impura; z, gn, j, x, ps.]56. Nell’italiano si adopera il davanti a consonante che non sia s impura, cioè complicata con altra consonante (sbr, sc, str, ecc.); lo davanti a vocale (nel qual caso si elide) e, s’intende, a s impura: il soldato, l’elmo, lo squadrone.

Una parola che cominci con s impura è, in sostanza, come se cominciasse per vocale: difatti spesso richiede una vocale, la i, al principio, per esser meglio pronunziata dopo altra pa-



  1. In Sardegna (come in parte anche in Sicilia) l’articolo sì formò sull’altro dimostrativo a cui in italiano corrisponde esso: sing. su il, sa la, pl., sos, i, gli, sas lo: segúndu su bisonzu sóu secondo il bisogno suo.