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urtimo ultimo, Purcinella Pulcinella, dorcetto dolcetto, marva malva, n’antra vorta un’altra volta.

Si estende con digradamento della consonante all’Umbria e alle Marche, dove, sul confine abruzzese, come pure a Velletri, si ha anche la caduta di l e il passaggio a i: arburu e arbero albero, dé bér nóo di bel nòvo, aricorda raccolta, porze «polse» potè, mordo molto, nuandre noialtri, farge falce, dorge dolce; particolarmente marchig.: scazà scalzare, raccota raccolta, atra altra, nuatri noialtri; aito alto, aitro altro, moito molto.

Esiti vari, nel Mezz.: abr. reccòvete raccolta, avezéte alzate; nap. ducezza dolcezza, vota volta, ate altre, auta alta; lecc. còta raccolta; sic. atra e antra altra.

Al nord passa a u, r o si mantiene mutando l’a che lo preceda in o: àut alto, caut caldo, surfu solfo, marva malva; lomb. cold caldo, folda falda, molta malta.

Quando l è seguita da d nella maggior parte de’ dialetti centrali, cominciando da Roma, si assimila il d: callo caldo, scallasse scaldarsi, Guallo Gualdo; ma sordato soldato, da sòrdo soldo, perchè parole più recenti; sic.-nap.: caudo caldo, ma soldo soldo.

[Assimilazioni di nd, mb, nv ne’ dialetti centr. e merid.]49. I gruppi nd, mb, nv, si assimilano quasi normalmente in gran parte de’ dialetti centrali e meridionali: umbr.-marchig.-rom.: er mónno è tónno il mondo è tondo, granne grande, annà andare, ránnina grandine, frónne frondi, tammuro tamburo, commatte’ combattere, novemmre novembre, commendu convento, immece invece, immernu inverno; ma rom. rondinelle rondinelle; abr.-nap. cummende convento, passènne passando, bannèra bandiera, scennéva scendeva, unnece undici; ma cundannate condannato, rundinelle rondinelle; sic.-cal.: granni grande, secunnu secondo, banni bande, rispunniri rispondere, malacunnutta «malacondotta», scapestrato, mmitatu invitato; pugl. mmece e invece invece, hiummu piombo; ma rande grande, dumandau domandò.