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[Tenacità delle sorde nel mezzogiorno con alterazioni simili alle sett.; v e b.]45. Al contrario, molto tenaci sono le esplosive sorde nel Mezzogiorno, dove, come specialmente a Napoli e in Abruzzo, le sonore più o meno si fanno sorde con una qualche vibrazione delle corde vocali: patre padre, pète piede, ráteche radiche, tholore dolore, suthore sudore; sic. patri padre, vitti vide, canciu «cangio» cambio.

Tuttavia non mancano esempi di digradamento da rassomigliarsi a quelli del nord. Nel napoletano e più nell’abruzzese, intanto, vige una forte tendenza delle sorde alla sonorità: dunghe dunque, cummende convento, cambagne campagna, tèmbe tempo, nguantetà in quantità, vingo vinco, langia lancia, sembie esempio, bende finta; bas. savè sapere, avert aperto; sic. arrigurdari ricordare.

E forse qui è anche da ricordare lo scambio tra v e b sotto varie condizioni: abr. vvanne «bande», parti; nap. viato beato, vocca bocca, vrasiero braciere; lecce. bite vide; cal.-sic. árvulu albero, váttiri battere, bidíri vedere, mbece invece.

[Riflessi de’ fenomeni settentr. e merid. al centro.]46. Al centro e, specialmente nell’umbro-marchigiano, si hanno notevoli riflessi di tutti questi fenomeni rilevati nell’alta e nella bassa Italia: marchig. angh’issu anch’esso, ghiamava chiamava, dungue dunque, ’m bo’ un poco, cunvendu convento, sindí sentire; vóno buono, virbacció birbaccioni, birbe; umbr. guascio quasi, straélla stradella, riía rideva, strae strada, suá sudare, piéi piedi, nuo nudo, cóa coda e cova, pòro povero, nóo nuovo, patre padre, ratiche radiche, boce voce.

47. — Un fenomeno speciale di qualche dialetto è la conservazione più o meno larga di s e t finali: friul. flors fiori, flums fiumi, fraris frati; sard. aperit apre, padres padri, s’isparghet si sparge, prus «plus» più. In qualche caso, anche nel piem.: mangias mangi, beives bevi; e nel ven.: às-tu hai tu?

[L + consonante ne’ dialetti centro-merid. e settentr.; l + d.]48. Il passaggio a l seguita da consonante è fenomeno gagliardo specialmente nel rom.: er il, quer quel, arbero albero, umirtà umiltà,