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sillaba) d’una parola polisillaba davanti a altra parola con cui sia pel senso intimamente congiunta: un cavallo, un asino, dottor Antonio, professor Pieri, gran cosa, fan chiasso, siam soli.
A non si tronca se non in ora e suoi composti (ognor, ecc.), in sola della locuzione una sol volta, e in suora quando va unita al nome proprio, suor Maria, suor Orsola.
Le altre vocali si troncano, solo se precedute da l, r, n, m, o quando la parola troncata viene a terminare in una di queste consonanti: gran cosa, san Marco. Ma se l, r, n son doppie, o la vocale è preceduta da due consonanti (nt, nd), il troncamento ha luogo solo davanti a consonante: non si può dire nè gran uomo nè bel orto; ma si dovrà dire grand’uomo, bell’orto, dove si ha invece l’elisione.
Nè si può dir pover uomo, perchè pover, come altre consimili parole, oggi non si tronca più né davanti a vocale né davanti a consonante.
Non si fa, egualmente, troncamento davanti a gruppi consonantici di difficile pronunzia: un schioppo, gran sprazzo.
[Quando si segna l’apostrofo.]31. Il troncamento non si segna coll’apostrofo se non nei seguenti casi speciali in cui cade l’intera sillaba finale e la parola rimane tronca in vocale: be’! per bene escl., di’ per dici, fe’ per fece, gua’ per guarda, mo’ per mòdo (a mo’ d’esempio), po’ per poco, te’ per tieni, to’ per togli, ve’ per vedi, vo’ per voglio; e ne’ dittonghi delle prep. art. a’, de’, ecc.
[L’elisione.]32. L’elisione è la soppressione della sola vocale atona finale davanti ad altra vocale iniziale di parola, anch’essa intimamente congiunta pel senso alla