Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
[a) delle vocali]Pronunziando i, si ha la maggior elevazione della lingua verso il palato; pronunziando u, il maggior allungamento e arrotondamento delle labbra. Tra a, termine medio, e i sta e; tra a e u, sta o. I e e son dette, perciò, palatali; u e o, labiali (e gutturali o velari, se si considera che il loro suono si forma nella gola, al velo pendolo).
[e b) delle consonanti:]5. Le consonanti si possono considerare secondo il punto d’articolazione, la durata e la qualità del suono.
[1. secondo il punto d’articolazione;]Secondo il punto d’articolazione si dividono in:
[2. la durata;]6. Per la durata del suono in:
[3. la natura;]7. Quest’ultime, per la natura del suono, si suddividono in:
- ↑ Gli altri digrammi (cioè suoni semplici ma rappresentati da due lettere invece che da una sola) ch, gh, ci, gi rappresentano suoni compresi nella nostra classificazione, e, precisamente, il suono gutturale di c e g davanti e, è e il suono palatale di c e g davanti a, o, u. In tali digrammi insomma h e i son puri segni, a cui non corrisponde alcun suono.
vato una sistemazione pratica di cui va tenuto conto per la desiderata unità ortografica, già tutta del resto contenuta e specchiata con piena coerenza da un determinato punto di vista nella diffusa Grammatica di L. Morandi e G. Cappuccini (Paravia, 1894 e segg. edizz.).