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dialetto all’apprendimento della lingua, avrà invece il benefico effetto, non solo di presentare il fenomeno linguistico nella sua più vera naturalità, quale prodotto non isolato, sì bene variamente riflesso della medesima attività spirituale; ma anche di offrire una prova continua della comune origine, della profonda italianità di tutte le parlate della Nazione, e di stringere così sempre più saldamente l’una gente all’altra nell’affetto verso la madre comune; di far suonare sempre più caro a ciascuna e più degno di studio e di riverenza il dialetto natìo.
Di così dolci e alte commozioni maestri e discepoli saranno grati ai miei collaboratori, a’ quali rivolgo il riconoscente pensiero nel congedarmi dall’opera che auspicai tanti anni fa e sotto altre forme sempre promossi1 nel lunge mio insegnamento normale: sono scienziati e artisti insigni, valorosi insegnanti di scuole superiori, medie e primarie2, che, specchiando limpidamente il genio delle singole regioni circoscritte negli ampi confini dell’Alpe e del mare, porgono viva l’immagine della Patria ideale, nell’ora solenne in cui se ne compiono eroicamente i destini.
Roma, aprile 17.
Ciro Trabalza.
- ↑ Mi sia lecito riferirmi principalmente al mio manuale Hoepli su L’insegnamento dell’italiano; 1093, cap. X: La comparazione dialettale e al mio Saggio di Vocabolario umbro-italiano, Foligno, Campitelli, 1905.
- ↑ Altre eccellenti versioni, che non hanno potuto prender posto nella raccolta per le ragioni stesse del disegno adottato, ci favorirono i signori proff. D. Arru, R. Janni, P. Meo, D. Mancini, A. Moschetti, R. Bruni e le proff. Nella Longarini-Ponzetti e Magda Roncella, che qui egualmente ringraziamo.