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procurato e diamo in appendice, di un brano de’ Promessi Sposi nelle parlate delle varie zone dialettali italiane1. Ivi ognuno vedrà sfolgorare nella parola, e più nella frase, e più nel costrutto, e più ancora nella potenza espressiva, insomma nel suo caratteristico atteggiamento spirituale, la medesima, sebben variamente riflessa, italianità che rifulge nella limpida prosa manzoniana. In questa come in ciascuna versione con la stessa dolce armonia mirabilmente varia canta un’anima sola, l’anima dell’Italia.

E tale è l’alto significato, la grande portata che si chiude nella formola con cui si presenta questo libro d’orientamento rivolto a tutta l’Italia dialettale, moralmente una nella sua vetustà gloriosa e nella sua or rinnovellata istoria.

[Virtù rinnovatrice del principio dal dialetto alla lingua nelle scuole:

a) rispetto all’insegnamento grammaticale;]
Ma sotto il punto di vista strettamente scolastico e didattico, l’applicazione cosciente, larga, calorosa del principio dal dialetto alla lingua significa la liberazione dal vuoto asfissiante di tanta parte della grammatica tradizionale, la sostituzione dell’elequente concretezza del fatto naturale all’inaf-



  1. Ci siamo astenuti da ogni tentativo di classificazione, relativo alle condizioni storiche ed etniche, compito da lasciarsi alle investigazioni de’ dotti, contentandoci di adottare i nomi corrispondenti alla realtà delle cose. — A rigore, avremmo dovuto dare anche una versione in uno de’ viventi dialetti della Toscana; ma temevamo d’ingenerar un inesatto giudizio circa i rapporti tra essi e l’italiano, che sostanzialmente è, come ben si sa, il fiorentino, pur ritenendo, come accenniamo più avanti, che anche nelle scuole toscane si debba nell’insegnamento della lingua muovere dal dialetto.