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IL MIRACOLO DELLE NOCI

ne’ dialetti italiani



«Oh! dovete dunque sapere che, in quel convento, c’era un nostro padre, il quale era un santo, e si chiamava il padre Macario. Un giorno d’inverno, passando per una



  1. Su questa mirabile pagina siamo lieti e onorati di poter qui pubblicare quanto ci scrive l’illustre maestro dell’Università Romana, Ernesto Monaci, da cui abbiamo avuto incoraggiamenti e consigli preziosi nel non facile nostro lavoro: «La novella manzoniana di fra Galdino mi pare scelta felicemente per lo scopo a cui è qui destinata. Essa vi si presta assai meglio dei testi finora adottati, cioè della Parabola del figliol prodigo o della novella boccaccesca che racconta della Dama di Guascogna. Osservo ancora, che la storia di fra Galdino ha un curioso riscontro nella Istoriella d’on Frâ cercòt del poeta milanese Girolamo Corio. La conobbe il Manzoni? L’argomento nella scuola potrà essere utilmente studiato, qualunque sia la conclusione a cui si giungerà. Se il Manzoni non la conobbe, risulterebbe una coincidenza veramente notevole. Se poi la conobbe, la finezza dell’arte manzoniana verrebbe da questo aneddoto sempre meglio lumeggiata».
    Gli studiosi saranno grati al prof. Monaci di questa indicazione della probabile fonte manzoniana, che sembra conferire — se non c’inganniamo — una maggiore attrattiva anche alle seguenti versioni dialettali, in cui il frâ cercòt, reso tanto più fine e simpatico dall’arte del grande Lombardo, torna a rinarrare il miracolo della carità non in una sola, ma in tutte le vivaci e colorite parlate di nostra gente.