Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
78 | miseria |
Egli alzò la spalla, facendole toglier le mani.
Poi disse, ridendo:
— Non se ne parla.
Allora, Corrada impallidì ancora di più:
— Tu dici sempre così. Sei cattivo.
— Cosa devo rispondere? È impassibile che ti risponda in un altro modo. Dipende da me, forse?
Ella tacque torcendosi le mani; egli la guardò quasi con disprezzo, sentendosi però arrossire di vergogna. Gli era insopportabile star così dinanzi a lei, quasi come un colpevole; perchè in fondo, senza saper perchè, la sua sfortuna 1! attribuiva alla propria anima.
Ella andò alla finestra, e poggiò la testa ai vetri, senza nè meno più voltarsi; mentre il marito finì di vestirsi. Ma quando riaprì la porta di camera, egli le disse:
— Dove vai?
— Manderò, domattina, a vendere un paio di polli.
Lorenzo, tanto per rispondere qualcosa, disse:
— Ah, tu hai da vendere i polli?
— Sì! Se non fossi io, si creperebbe di fame. Ho anche da rendere i soldi a Vittoria, che ha comprato le acciughe.