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72 il crocifisso


Una domenica, passeggio tra il Colosseo e il Foro Romano, Dietro il muro di una chiesa, c’è un mucchio di cocci e di spazzatura. I fili d’erba, come lunghi aghi verdi e dritti, l’hanno tutta trapassata da dentro in fuora.

Ella dorme là sopra; acciambellata dentro la sua veste; pallida, certo di stanchezza. Le mosche vanno sopra i suoi capelli; e le loro ali hanno le stesse iridescenze dei capelli. Il sole è forte e fa dolere la testa. L’erba lustra, e in qualche punto è abbagliante. Qualche ora prima era piovuto, c ora la terra vapora.

La veste della ragazza è sempre fradicia, benchè le cancellata di legno e di ferro abbiano le punte già asciutte. E sui mattoni dei ruderi, il sole mette un lustrio mobile. I viottoli sono zuppi di acqua. Ma gli alberi sul Palatino sono dolci, e le rose da cui l’acqua riesce sgocciolando odorano come quando si sdrusciano fra le mani. I marmi splendono; e dove sono spezzati la loro grana è fatta di punte come il vetro.

Le lucertole paiono di una pietra verde che sia viva. Il cielo, sul Colosseo, quasi gemmeo.

Questa volta, se ella si desta, sono deciso a parlarle, È vero anche che mi vergogno, per-