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66 | il crocifisso |
meta va a spegnersi; quasi in gastigo. Questa mezza vita è più antica della nostra.
Nondimeno vi sono paesaggi di una bellezza profonda, che sembrano avere in sè tutta quella bellezza che nel mondo nostro è nella nostra anima e negli esseri più delicati.
Siccome c’è continuamente una specie di crepuscolo, il fango, quasi rosso, in quella luce, splende come l’oro. Mentre l’argilla, vicino alle stese delle acque, è di qual colore che anche tra noi ricorda quello del mare.
Ma l’Adamo restato così a mezzo, cieco com’è, crede che le sue tenebre siano la luce; e quando il vento dei temporali passa sopra la sua pelle egli crede di camminare.
Le foglie delle piante non si potrebbero nè meno toccare, perchè si disfanno; e la loro molliccia s’appasterebbe alle mani: basta, anzi, una pioggia forte a distruggere intere foreste, che rinascono poi, quando l’aria riscalda, come i nostri funghi.
Ma sarebbe difficile distinguere i fiumi dal mare; e dove oggi è un lago domani ci si vede una montagna. Allora quelle pianure quasi rosse si spianano fino all’orizzonte sempre torbo; op-