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34 | pittori |
tra i palazzi rossicci e grigi; con le persiane verdi. Pareva che si accartocciasse. C’erano poche botteghe e poca gente. Per tutta la sua lunghezza, era metà illuminata di sole e metà nell’ombra; un’ombra, tutta a pezzi, che veniva giù dalle grondaie come i lati più lunghi di tanti triangoli rotti e sbocconcellati. La strada saliva poi fino all’Arco di Pantaneto, con i suoi dipinti polverosi. E, dietro, c’era una fonte larga, di pietra nera, dove i barrocciai abbeverano le loro bestie. L’altra strada che cominciava dall’Arco era più chiara e tutta nel sole, con le case a scialbo; a sinistra e a destra altre strade, aprendosi l’una dall’altra, scendevano in direzioni opposte. Quella di faccia, ch’essi presero, voltava quasi subito e anch’essa si faceva sempre più ripida; fino alla Porta Romana alta e rossa dinanzi alla campagna che brillava un poco come se fosse sparsa di specchi opachi.
Sul Monte Amiata c’era ancora la neve. Il manicomio, roseo e bianco, con le finestre inferriate a quadrati, si alzava dietro gli alberi del suo giardino.
Il Materozzi, dopo aver fatto un pezzo di strada zitti, gli disse, sorridendo: