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un’osteria 29


La camera era bassa e soltanto scialbata, con alcune rosette, a stampino nel mezzo del soffitto.

Spento il lume, ci accorgemmo, da un filo di luce, che accanto a noi dormiva qualcuno.

Ci alzammo lesti; e, piano piano, trattenendo il respiro, ci avvicinammo.

Era la camera della maestrina!

Dalle spaccature della porta, la vedemmo piangere sfogliando un libro, ma senza leggere. Poi cominciò a spogliarsi, sbottonandosi dietro il collo.