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20 un’osteria


Nessuno rispose. Ma, dopo dieci minuti, ce la vuotarono nel piatto. E quella donna sempre ferma!

— Non glie lo tireresti un bicchiere, per farla muovere?

— Manca il pane! — allora gridò Giulio, guardandola attento. L’oste s’era messo a mangiare su un panchetto del focolare piano; insieme con i ragazzi, che ridacchiavano.

— Ce lo portate?

Non s’era ancora alzato dal panchetto, quando la maestrina entrò. Prima di scorgerci, si soffermò salutando. Ma nessuno rispose; nè meno la guardarono. La sua voce ci fece l’effetto di uno che parli dal fondo di una grotta. Dovendoci venire accanto, arrossì e impallidì fino a soffrire; tremando e voltandosi subito dalla parte opposta.

Noi la salutammo nel modo più adatto che ci fu possibile e che le facesse piacere. Ella dette un’occhiata a quelli della tavola; e rispose con la testa sul piatto:

— Buona sera! — E finì di accomodarsi, perchè la sottana si sgualciva.

Aveva posato accanto alla forchetta il Cor-