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260 | l’ombra della giovinezza |
sia da meno di lei? O hai paura che ti faccia, fare cattiva figura? Badiamo se hai il coraggio di dire quel che pensi.
— Basta che tu non dica che ti ci ho mandato io.
— Dammi la mano!
Orazio gliela dette. Allora Livio gli disse:
— Consegnami tutte le sue lettere.
— Gliele vuoi riportare?
— Le vuoi tenere, per tapparci i fiaschi del vino?
— Gliele posso rendere io.
— Tu non le parlerai più. Quando si è fatto un proposito....
— Ma io non ho fatto nessun proposito!
— L’ho fatto io per te.
Orazio aprì il cassetto del suo tavolino, e prese in mano le lettere. Livio avvicinandocisi con il viso, disse:
— Che calligrafia ha! Dammele.
E gliele tolse. Se le mise in tasca, ed escì fischiettando.
Poi si fece attaccare il cavallo, e andò in città. Orazio stette a vederlo dalla finestra e non gli disse più niente. Aveva paura che gli