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250 | l’ombra della giovinezza |
che i suoi affari non andavamo bene perchè era fatto a quel modo: una specie di sognatore, che si lasciava esaltare dai suoi sentimenti, quand’era eccitato. Egli avrebbe voluto non amare il fratello, e non gli riesciva.
Ma il fratello era calmo, e gli rispose:
— Perchè sei tornato così in fretta? Se tu credi ch’io voglia consigliarti male, perchè allora mi costringi ad ascoltarti? Vuoi comprare il podere di Roggio; e tu compralo. Ma, prima, bisogna fare la divisione del nostro patrimonio. Io lascio a te tutta la responsabilità.
Egli abbassò la testa e disse con dolore:
— Non capisco perchè tu voglia dividerti da me!
L’altro, smise di picchiare con le dita i vetri e di sbirciare giù sul campo, dietro gli olivi, dove erano i contadini a lavorare. Era più alto di lui, ma ricciolo e biondo lo stesso; con la pelle del viso e delle mani sempre rossa.
— Ti dirò tutta la verità.
C’era nella sua voce un risentimento senza velature, quasi sicuro; e nello stesso tempo si capiva ch’egli forse aveva pensato a molte altre cose, che soltanto in seguito avrebbe detto.