Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/234


i butteri di maccarese 227


— Allora non torni ancora?

Ella gli diceva di no con la testa.

Il fratello sorrideva, guardando tutta la cucina, e se n’andava salutandola:

— Tu fai la signora qui!

Ma Corrado, dopo una settimana, chiamò il padre di Pompilia; e, facendoselo sedere accanto sopra un rialzo della terra, gli promise che l’avrebbe sposata a fin d’anno.

Il mietitore, allora, si rialzò, lo guardò negli occhi e gli rispose:

— Tu avrai una moglie più forte e più bella di te. Ma perchè, intanto, non la rimandi a mietere con noi?

E tornò subito con gli altri.

Pochi giorni dopo, il tumulto era già cominciato; e il padre di Pompilia non pensava più nè a lei nè a Corrado. I mietitori, tra uomini e donne, erano più di trecento. Le donne, mescolate con gli uomini a gruppetti di cinque o sei insieme, avevano la testa fasciata stretta da un fazzoletto bianco e le mani bendate da strisce di lana: per riparare il sole. Gli uomini in maniche di camicia, scalzi; e tutti con la falce. I vecchi stavano nel mezzo e i giovani