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222 | i butteri di maccarese |
sparse per le fattorie; e alcuni, la sera tardi andavano a trovare le mogli, tornando nella tenuta prima dell’alba. Avevano una specie di capo, che portava due galloni d’argento alle maniche della giubba; e si chiamava Corrado. Egli era ancora scapolo e ad ogni mietitura si trovava una ganza tra le ragazze più giovani. Questa volta, ne aveva una venuta dal Colle della Vipera. Scortala nel branco delle donne e piaciutagli, le era stato un poco di tempo vicino; ora con un pretesto e ora con un altro, guardandola senza scendere da cavallo. Pompilia, chè così aveva nome la ragazza, capì subito; e, arrossendo, alzava gli occhi neri e umidi verso di lui; aspettando ch’egli trovasse il modo di parlarle senza che i fratelli e il padre, nel branco degli uomini, potessero offendersene e andare in collera.
Gli altri butteri, tenendogli di mano, gli fecero pagare parecchi litri di vino; perchè era ormai più che sicuro d’avere la ragazza. Egli disse, accendendo il sigaro:
— E se mi riuscisse a farla prendere per cameriera in casa dei principi?
Disse un altro: