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mia madre 205


a ridere quando passava tenendomi per un braccio come se mi volesse dare un pizzico. Perchè era zoppa e con un ciuffetto di peli, sotto il mento che pareva una capra. Pallida e magrissima; con certi occhi come se non vedessero niente. Io, invece, a sentirla deridere, mi ero vergognato tanto, benchè alla fine mi mettessi a sogghignare anch’io. E, ora, pensando che forse sarebbe venuta a riprendermi e che non sarebbe stata capace di tenere il Mutti perchè non mi picchiasse, io dissi a lui:

— Quando viene mia madre, perchè non ce la voglio, dille quante parolacce tu vuoi! Basta che tu mi lasci fare!

— Se tua madre ti difendesse, la prenderei per la barba!

Il Buti si mise a canterellare, rifacendo la mia voce, una canzonettaccia.

Il Pallucci mi disse:

— E io glielo farò sapere a tua madre quello che hai detto.

Sentii che aveva ragione e gli rivolli subito bene. Ma, ora, egli non voleva più saperne di me e mi guardava in un modo che io gli stessi