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186 un'amante


lava. Quasi sempre sola! Facevo altri passi, strascicando i piedi perchè capisse.

Amelia diceva:

— Chi è?

Dal tono della voce sentivo che ella aveva capito. Ed entravo, vergognoso, con un poco di vertigine. Ella impallidiva, e poi arrossiva. Poi si alzava e mi veniva incontro. Io, impacciato anche di più, sorridevo. Ella mi veniva incontro. Io l’abbracciavo e la baciavo; mi ricordo che volevo essere baciato sempre su la bocca.

E poi con una calma ostile al mio desiderio, ella chiedeva:

— Anche oggi?

Allora, la abbracciavo stretta stretta. I suoi capelli neri mi sembravano elettrici, come i suo occhi, lionati e voluttuosi. Non era più giovine, ma ancora bella; con quel suo volto un poco allungato, con quelle sue guance sane sebbene sfiorite.

Stavamo un poco abbracciati così, ebbri, quasi vacillando; e dovevamo sorreggerci. Qualche volta, ella mi lasciava, e andava ad appoggiarsi al muro tenendosi le mani su la fronte. E, al-