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Creature vili.


Non est creatura tam parva
et vilis, quae Dei bonitatem
non repraesentet.

De imitatione Christi.


C’ero soltanto io e le cinque ragazze tutte insieme in uno dei sofà. Lina faceva un ricamo a seta verde: pallida e malaticcia, con un vestito di velluto color ciliegia. La Francese le era seduta quasi addosso: con la bocca tinta come se fosse sporca e i capelli biondi, a zazzera. Eva, la meno brutta, molto scollata, con le calze color nocciola e una veste a righe bianche e celesti. Fanny con un vestitino da bambola, color rosa, i capelli sciolti, cinti da un nastro attorno alla testa: piuttosto magra e incipriata. Sara, un’ebrea, con i piedi sopra il sofà e un libro su le ginocchia.