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vita 165


chè bevo troppo! È una storiella che deve finire; perchè se no vi metto al posto tutti e due. Ormai, vedo che ve l’intendete contro di me. Ma giudizio vi ci vuole!

Il ragazzo sorrise, ma la donna non alzava la testa dalla scodella. Egli, allora, scuotendola per un braccio, le gridò:

— O scema, dico anche a te! Anzi, più a te che a lui!

La donna rispose, sottovoce:

— Ti ho inteso.

— Ben per te! E non me lo fare ripetere due volte.

Ella si alzò e mise l’acqua nel vino. Egli la lasciò fare e quando ella ebbe riposato il fiasco sopra una foglia di fico, perchè non si macchiasse la tovaglia, chiese:

— Dov’è il vino pretto?

— Ce n’è un altro fiasco dentro la madia.

— Va’ a prenderlo.

Dele cercava di non obbedire, e gli domandò:

— E di che ne vuoi fare?

— Credevi da vero che io volessi bere cotesta miscela? Non voglio imporrire come il