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156 | il morto in forno |
— Non me ne importa!
— Le avevano detto che tu eri morto; e perciò era venuta.
Egli non udì o forse non capì. Continuava a guardare in fondo al paese, con quei suoi occhi buoni e lacrimosi di briaco tranquillo. Egli non pensava più alla sorella: sentiva il bisogno di bevere un bicchiere di vino. La disperazione di questo desiderio, quasi folle, gli si spandeva nel viso; e lo faceva soffrire. Non gli importava più di niente. Egli guardava tutti quelli che gli stavano attorno come se avessero nascosto qualche bicchiere di vino. Li guardava con un’aria tetra di rimprovero; con una ghiottoneria melanconica e cupa.
Ma era già briaco, perchè ormai a fargli perdere la testa bastava mezzo bicchiere. Allora entrò in un’osteria dove giocavano a briscola e a scopa. Egli si sedè e stette a vedere le partite. Le carte gli facevano girare la testa; ed egli le avrebbe baciate come fossero state madonnine.
Qualcuno gli dette da bere. Egli non capiva più niente, e solo l’istinto gli fece trovare la via per andare al forno dentro il quale dor-