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154 | il morto in forno |
venisse male. Teneva gli occhi bassi, e rifiutava anche di guardare le persone. Mentre un branco di ragazzi le stette tutto il giorno attorno, cantando e facendo chiasso in tutti i modi. Si sentiva fame, ma non voleva alzarsi. Per fortuna, aveva un tozzo di pane che le gonfiava la tasca del grembiale. Ella lo mangiò, cavandone un piccolo pezzetto alla volta: e i ragazzi interrompevano il loro chiasso per guardarla masticare; mentre i suoi occhi pareva che vedessero chi sa che.
Verso sera, quand’ella ormai non ne poteva più, ed era per addormentarsi con la testa all’indietro, su la sedia, il calesse giunse.
Il padrone la destò da quell’assopimento, schioccando la frusta; poi l’aiutò a salire: perchè da sè non sapeva nè meno dove mettere il piede. Per la strada, ella raccontò tutto, dicendo che si sentiva molto afflitta, mentre al marito biasimò il fratello, giudicandolo con una convinzione che non accettava nessuna scusa. Ella fece così anche perchè temeva di essere rimproverata; con una certa piacevolezza; non smettendo finchè non fu rassicurata su l’impressione che di lei provava il marito.