Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
una figliuola | 123 |
primavera ad un’altra; senza che ci fosse nella sua vita un desiderio soddisfatto. Ella non credeva nè meno che il tempo passasse. Suo padre, il signor Battista Pezzoli, non aveva voluto che sposasse un veterinario, soltanto perchè non era stato capace a guarirgli una vacca zoppa; e perciò non lo stimava e gliene era rimasto una specie di risentimento, nel quale entrava anche la sua dignità. Due anni prima, l’aveva schiaffeggiata perchè aveva dato retta a un tenente troppo giovane; ed egli non stimava affatto gli ufficiali. A lui faceva comodo tenerla in casa; e sarebbe stato difficile deciderlo a dare il consenso che si maritasse. Ella doveva restare in casa!
Perfino i contadini ridevano di quella ragazza, che a poco a poco si maturava e si stagionava. Essi glielo facevano capire in mille modi, quando le parlavano; e, alla fine, ella doveva stare lontana da loro perchè magari giungevano perfino ad offenderla. Quand’ella passava, la chiamavano:
— Padroncina, venga qua!
Ella, che voleva farsi rispettare, si fermava, con le mani nelle tasche del grembiule; con quei