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la matta | 115 |
Ognuno diceva qualche cosa, che facesse ridere sempre di più. Allora la donna, come se non ci fosse stato nessuno, si sedè su lo scalone del botteghino del Lotto; seguitando a piangere e tirandosi a manciate i capelli.
Un uomo, che voleva escire, la fece alzare; e un altro le disse, quasi rimproverandola:
— Togliete il barroccio di lì, che dà noia. Perchè state a piangere? non vedete che tutti ridono?
Qualcuno si mise a fischiarla; alcuni ragazzi raccattarono le frutta che si erano meno ammaccate e insudiciate, e si misero a mangiarle proprio dinanzi a lei. Allora ella fece un altro urlo e si scagliò contro il più vicino. Ma non riescì ad agguantarlo. I ragazzi fuggirono.
La Matta allora cominciò a borbottare; ma non riescivo a capire quel che diceva. Di quando in quando andando dov’era il carretto, si fermava, si metteva le mani al viso e alzava la testa su in aria: forse pensava a Dio.
Durò fatica a riprendere il carretto che con una ruota si era incastrato fra l’uscio e il muro; poi radunò i cestini vuoti e cominciò a raccogliere quel che le era rimasto. Puliva le