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la matta 113


— Credo di averla conosciuta.

— Certo. Ma non pensavo che la conoscesse anche di nome. Non so se lo sa: la chiamavano tutti la Matta....

Perchè egli non s’avvedesse che gli avevo fatto una domanda senza scopo, stavo per muovermi, tanto più che il mio amico mi tirava per il braccio; ma il becchino proseguì:

— E, forse, era matta da vero. Ma disgraziata. Lei l’avrà vista per le strade di Siena con il barroccio a vender la frutta.

Ora avevo capito davvero, come non mi aspettavo; e lo ringraziai.

A Siena, infatti, la conoscevano tutti, e la rammentai al mio amico, che mi chiese:

— Ma che t’importa di lei?

Io non seppi quel che rispondergli; e, dopo pochi passi più, mi misi volentieri a parlare d’altro.

La prima volta che vidi la Matta, finivo di salire Via delle Terme, verso la Lizza. Ella invece andava in giù. Per reggere meglio il carretto, appuntellava i piedi e si buttava all’indietro tenendo le stanghe con le braccia