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Quella stessa mattina, Ghìsola s'intestò di non alzarsi.

Masa le chiese, con ira:

— Ti senti male, forse, dormigliona?

Ma quella non rispose; e la vecchia, borbottando, andò in cucina a mangiare. Dopo un poco, riaprì l'uscio; e affacciatasi, richiese:

— Perchè non mi rispondi? Vuoi fare i gestri, stamani?

Ghìsola sgorgugliò e si ravvoltolò sotto le coperte, con il viso dalla parte del muro.

Masa non era capace di avere una lunga collera; e, per giustificarsi, disse:

— Ho visto che ridevi!

E continuò ad ingoiar la zuppa diaccia, tenendo la scodella in mano.

Ghìsola era molto stanca; aveva una di quelle stanchezze che, lì per lì, si sentono anche moralmente.

Ma Masa, con una persistenza uggiosa, le disse ancora:

— Io non ho da sprecare più il fiato. E a star con te non compiccio niente.

— Smettete, dunque! Non posso dormire? Non voglio lavorare. Non devo tornare a Radda? Perchè state così impalata?