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prolungavano un senso indefinibile di dolore desolato; perchè era avvezza a dover guarire da sè, senza sentire mai che gli altri potevano farle qualche cosa.

Ma sperava di guarire, non perchè credesse al medico, ma perchè aveva Pietro.

Ella non gli sapeva parlare; capiva ch'egli cresceva senza che riuscisse a farselo proprio suo, a dirgli almeno una di quelle parole che avrebbero dovuto consolarla. Anche quando l'aveva vicino, restavano come due che avessero l'impossibilità d'intendersi.

Pietro evitava sempre di farle sentire che le voleva bene, per paura di doventare troppo obbediente; ed ella si disperava troppo e senza ragione di qualche sua scappata. E perciò Pietro temeva quando gli aveva tante cure. Mentre ella, non avendogliele potute fare, cercava un'altra volta d'imporgliele.

— Tu non rispetti la mamma!

Egli, allora, si esasperava; svignandosela senza nè meno ascoltarla.

Anna ci piangeva, dicendolo a Rebecca; che le domandava, con un mezzo sorriso:

— Ma perchè se la prende così?

E siccome glielo aveva allattato e desiderava che fosse affezionato, anche a lei, ci sentiva quasi piacere. Ma Anna, mai accortasi di questo, rispondeva:

— Non lo devi scusare tu!