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occhi dalle sue calze; ma con la sottana troppo corta non poteva nasconderle.
— Lo sai?
Il volto di lei divenne dolce e pudico.
— Lo sai? Dimmelo.
Ella si coperse di un rossore, che le cambiò la fisonomia.
— Lo so.
E siccome si faceva sempre più vicino, lo allontanò con le mani magre e dure.
Pietro era così ebbro che quasi vacillava. Gli occhi di Ghìsola lo fissavano sempre: vedeva soltanto quegli occhi; e credette che tutta l'ombra dietro a lei e il campo insieme si muovessero secondo i suoi gesti.
— Mi lasci, ora! Ci parleremo un'altra volta.... Un'altra volta, ho detto!
Gli parve che la sera gli togliesse la carne, lo facesse sparire.
Ghìsola sussurrò:
— Le voglio bene.
E scappò dalla parte opposta della capanna: il padrone s'incamminava verso l'aia, con le sue scarpe enormi, respirando forte e alzando e abbassando un poco il capo. Pietro continuò a starsene lì, sbocconcellando, con un sasso che s'era ritrovato in tasca, la cantonata della capanna. Si sbucciava le nocche, ma non sentiva niente. Domenico lo guardò; e si mise a ridere con Enrico, l'assalariato che lo seguiva.