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Questi soli ambigui, questi cinguettii ancora nascosti e che si dimenticano presto, queste nuvole biancheggianti che sembrano venute prima del tempo! E le foglie secche, che sono ancora sopra i grani germogliati, mescolando il pallore della morte con il pallore della vita! Queste foglie di tutte le specie, che si trovano ancora sopra l’erbe per rinnovarsi; le piante potate, e i loro rami e i loro tralci, sparsi a terra, che saranno portati via per sempre! E questi rami secchi tagliati dai frutti, che esitano ancora a fiorire su le rame nuove! La terra un poco umida, che s’attacca alla punta delle vanghe, e i contadini sono costretti a pulirle con i pollici; e le zolle che rimangono agli zoccoli di legno! E quest’amore quasi matrimoniale e sconosciuto a noi di tutti gli esseri che s’aiutano; e anche i loro odii! E il vischio che nasce su i rami dei testucchi, tagliato con un colpo di pennato! Ma farà subito il ributto. E le gemme dei castagni!

Domenico andò nel campo, seguito dai suoi assalariati, per combinare le faccende dell’indomani.

Pietro era grasso, ma pallido e con un’aria di gracilità: entrava in quindici anni. Credeva che fosse ridicola e disadatta alla sua età la giubba con il bavero alla marinaia, tagliata per economia da una veste vecchia.

Entrò svelto in casa di Giacco; il quale,