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Egli non ordinava, ma Domenico gli sceglieva tra la roba del giorno innanzi e gliene faceva un piatto solo. Lo pigliava per la tesa del cappello: quasi gli ci faceva battere il naso:
— Senti come ti ho servito?
— Sì, avete ragione, è stantia, ma non puzza tanto.
Adamo e Giacomino gli buttavano fette di pane o mezze frutta. Egli, senza guardarli in faccia, se le radunava più vicino, quasi avesse voluto metterle sotto il tondo del piatto, con ambedue le mani.
— Oh, oggi sto meglio!
Salutava con molto rispetto Anna, aspettando che gli rispondesse: e, certo, non si sarebbe messo a sedere prima. Tanto che Anna, quando se n’era dimenticata, doveva dirgli:
— Mettetevi a sedere!
— Ah, mi ci posso mettere? Credevo dì dar noia oggi! Sono tanto stanco!
E aspettava, tenendo le mani insieme.
Da Pietro si faceva rispiegare, quasi una volta al mese, che cosa erano le due oleografie delle pareti. Pietro saliva in piedi su la panca, per non staccarle. Ma Pino diceva:
— Me le metta più vicino! Se sapesse, Pietrino, come mi bruciano gli occhi! Qualche volta ho paura d’accecare.