Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 26 — |
s’era considerato perduto, mentre le imagini esteriori lo invadevano senza tregua! Ora gli pareva di avere la propria anima; ora diminuiva; mentre questi movimenti gli davano un malessere come quello delle vertigini.
Talvolta gli pareva di trovarsi a scuola dove tutto a un tratto entrava una grancassa; e allora si sentiva tanta voglia di ridere che si spaventava, soffocando il grido dell’incubo. Anna credeva che avesse male; e gli metteva una mano su la fronte, dicendogli:
— Ti viene la febbre?
Egli gridava, allora:
— No! No! Lasciami stare!
★
Era un anno dalla notte degli usignoli, un anno come tutti gli altri: la trattoria e gli avventori. Poggio a’ Meli e gli assalariati.
Alla nuova primavera, Domenico aveva voluto fare grandi preparativi per le raccolte che aspettava migliori di prima. E andava di più al podere, quasi per compensarsi dello strapazzo alla trattoria. E siccome la stagione era buona, portava sempre con sè Pietro. Gli faceva bene, e forse non si sarebbe più riammalato!
Voleva che andasse nel campo, per occu-