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Agostino, figliolo di un cavallaio che aveva due poderi a confine con Poggio a’ Meli, non voleva che Pietro parlasse troppo a Ghìsola; per quell’amor proprio che nell’adolescenza somiglia alla gelosia. E capì che doveva odiare il rispetto ingenuo di Pietro; e compatirlo come una debolezza.

Ghìsola, infatti, dava al suo padroncino un senso di disagio e d’impaccio; ma egli voleva essere forte e cercava di convincersi che preferiva l’amicizia di Agostino; e con lui doventava remissivo ed obbediente; procurando d’indovinare le cose che pensava e non diceva a posta. Talvolta gli raccattava una pietra com’egli comandava soltanto guardandola; per tirarla a pena visto un uccello sopra un ramo accanto alla strada. E come il vento gonfiava la camicia d’Agostino, tutta sbottonata! Perchè non aveva i polsi eguali a lui, le ciglia, gli orecchi, la camicia? E perchè quando si provava a fare come lui, con la stessa aria di noncuranza, si trovava perso d’animo, senza fiato, con la paura di provocare la sua collera che lo faceva tremare? Perchè non poteva sostenere il suo sguardo crucciato, impenetrabile e lucido, quando si provava a non rispondere alle sue domande e quando non aveva indovi-