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tare niente delle chiacchiere sentite sul suo conto anche perchè non erano vere.

Ma gli stessi suoi genitori se ne tenevano che fosse vestita meglio perfino della figliola del sindaco, ch'era ricchissimo. Le sorelle ne sentivano invidia, e dentro di sé dicevano ch'era molto più furba di loro. E siccome le volevano bene, i parenti erano i primi a difenderla.

Borio era morto d'una polmonite; e quel fattore suo rivale s'era fatto vecchio anzi tempo; e, a Ghìsola, quando la vide due o tre volte, dette del lei arrossendo e levandosi il cappello.

Anche in paese, non la giudicarono troppo male; e, de! resto, si sparse subito la voce che doveva sposare il figliolo del padrone del Pesce Azzurro.

Tutti si ricordavano del tempo passato, ma ci ridevano senza cattive intenzioni; trovando perfino ch'era sempre stata una buona ragazza, benchè avesse dato qualche scandalo. E, poi, portavano rispetto ai suoi genitori piuttosto poveri.

Ma Ghìsola, dopo che l'amico di Badia a Ripoli l'aveva lasciata, sentì una certa paura di sè stessa.

I mesi di Badia a Ripoli le tornavano a mente spesso; perchè là si era divertita ad esser libera e sola, e sicura che tutte le sere il signor Alberto tornava a casa.

F. Tozzi. Con gli occhi chiusi. 15