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Dopo poco udì qualcuno che camminava sull'aia verso di lei: certo, era scalzo. Ma ella non si mosse; s'imaginava di non potersi muovere; per quanto sapesse che non era vero. Allora, Carlo le si mise a sedere accanto; tossì prima, e dopo un altro secondo le posò una mano sul petto.

Ella alzò la faccia senza guardarlo, fece una risata ed entrò in casa. Carlo ebbe l'impressione di aver visto quella risata, e non la ragazza.



Pietro giunse poco dopo al cancello aperto; e, prima d'entrare da Giacco, si soffermò a guardare la luna che pareva escita allora allora dalle finestre dalla parte di dietro della casa.

Pensava anche che gli assalariati avrebbero ammirato il suo amore per una contadina, per una che era di loro.

Egli e Ghìsola andarono per la strada del campo, che dall'aia menava a quel ciliegio vicino al quale s'erano parlati molti anni innanzi. Il ricordo pareva ancor lì, sotto le fronde.

Ghìsola era, nervosa e pronta a darglisi tutta. Stava per dirgli: «Perchè non te n'accorgi?». Ma Pietro era in un'estasi che au-