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Egli, certo, sposatala, l’avrebbe fatta vestire molto meglio. Ma tutti la guardavano; ed egli ne era contento per lei.

Andarono in fretta dalla Piazza del Duomo alla stazione, perchè c’era poco tempo alla partenza del treno. Nelle vie la folla li faceva sovvenire di sè stessi e della loro decisione, come se trasalissero. E, allora, si guardavano negli occhi. Ma presero lo stesso il treno per Siena; quasi senza parlarsi mai. Soltanto quando il loro scompartimento fu più vuoto, egli le disse:

— Perchè non t’alzi la veletta?

E le soggiunse sottovoce:

— Ti vedrò meglio.

Ella obbedì; e si sederono l’uno di fronte all’altro.

— Se ti vuoi riposare, vengo vicino a te. Vuoi appoggiare la testa su la mia spalla?

— Non importa.

Si sentivano legati dai loro sguardi, come dalle loro anime; che parevano pesanti.

Tutta la campagna correva, correva troppo! Pareva a Pietro che lo sfuggisse e non lo volesse comprendere più; anzi, lo disapprovasse. E allora aveva più bisogno d’amare Ghìsola.

Ma il giorno veniva meno come la sua esaltazione: la mattina, nel sole chiaro, gli era parso che i vagoni fossero per bruciare e fiammeggiare; ora, gli pareva, ad ogni sta-