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Così non aveva, dunque, dopo l’arrivo di Pietro, che da incaricare Beatrice di salutare il suo amico, pregandolo che non la dimenticasse.

Tuttavia, per farle ricordare che Pietro l’aspettava, ci vollero le altre persuasioni di Beatrice; alla quale, evidentemente, il padrone aveva ricorso anche per questa faccenda.

La donna l’abbracciò piangendo; con una tenerezza che la fece sorridere, lacrimando.



Pietro, lontano dall’uscio, ad ogni passo che udiva sperava che fosse Ghìsola; finalmente, la vide.

Non pronunciarono nè meno una parola: c’era tra loro una specie d’ostilità rispettosa. Ella volgeva gli occhi attorno; ed egli seguitava sempre i suoi occhi che lo evitavano, quantunque paresse che lo vedessero lo stesso. Tuttavia, da poche parole che avevano dovuto dirsi, sentirono svanire il loro ritegno.

Quando il tranvai si fermò, salirono.

Ella aveva un cappello di paglia, con un solo nastro di velluto nero; una veletta chiara sul volto, i guanti di filo bianco. Pietro s’accorse di quell’eleganza grossolana; e perchè se ne sentì commosso, le toccò una mano.