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— Non ci vedremo più, dunque!
Egli, sorpreso di quella calma un poco scherzosa, chiese sospirando:
— Penserai sempre a me?
Allora Ghìsola rispose, con convinzione, quasi con ubbidienza:
— Sempre.
Poi lo guardò e vedendo la sua scontentezza, riprese:
— Tu pensi ch’io ti ami poco.
Egli, quantunque fosse vero, rispose:
— Mi fido di te.
Ghìsola, tenendo la testa bassa, risorrise; ma questa volta la bocca s’indugiò nell’atto piacevole.
Quella strada, dove il vento sollevava qua e là nembi di polvere bianca, senza farsi sentire, era così solitaria come non ci fosse mai passato nessuno. Ghìsola gli pareva bella in un altro modo, e più grassa. «Sì, anche così è vestita bene!» Ma egli non poteva levare gli occhi da quel cuoricino: glielo voleva portar via, perchè se no l’avrebbero guardata di più proprio nel petto.
Ghìsola se ne accorse e aspettava. Egli, allora, quando vide che se n’era accorta, le disse:
— Perchè lo tieni?
Ella arrossì e parve che volesse proteggere il cuoricino.
— L’hai comprato tu o ti è stato regalato?