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come per convincerla che non c’era niente di male.
Il sole faceva doventare rosse le stecche della persiana chiusa.
Egli si alzò e la baciò; ed ella socchiuse gli occhi. Ma nello stesso tempo avrebbe voluto rimproverarla dicendo: «Ti puoi fidare; ma se io non ti amassi così da vero?». E le teneva strette le mani, per provarle che l’amava; piacendogli il suo odore di sudore.
Ghìsola abbassava le palpebre tutte le volte che incontrava il suo sguardo; ma gli sorrideva, quasi invitandolo a capire e a smettere di amarla a quel modo, con la pretesa di non esser mai stata di nessuno. Poi tossì e appoggiò il dorso alla sedia per stare più discosta.
Ella, dunque, era sua! Ma che le dava in cambio di tanta gioia? E perciò le chiese:
— Puoi amarmi anche tu?
Ghìsola tacque, piegando la testa. Egli insistè per farsi rispondere; con una dolcezza che voleva fosse apprezzata. Allora ella lo baciò per la prima volta, come se non sapesse baciare; strofinandosi poi il fazzoletto alla bocca, quasi fosse pentita; e disse lesta:
— Bisogna che torni a casa.
Pietro pensò: «È bene in fatti che non stia molto tempo qui!».
E le chiese il permesso di ribaciarla. Ghì-