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— Ci hai messo poco pepe. Quando imparerai a fare da te?

Il rimproverato restava male ed alzava a poco a poco una spalla.

— Portami quell’altro tegame, ora.

Quegli obbediva, restando poi dritto a guardarlo; con una mano sopra la tavola.

Domenico non aspettava di aver ingoiato il boccone, per gridargli:

— Hai fatto bruciare l’aglio.

Si puliva i baffi, sdruciandoseli con il tovagliolo; e concludeva:

— Bisognerà che in cucina non ti lasci più solo o ti mandi via. Degli uomini non ne nascono più.

Ogni mattina mangiava di quel che c’era rimasto il giorno innanzi in fondo ai recipienti della dispensa.

Ma del vino ne beveva quasi un fiasco; e ruttava sopra il fazzoletto, volgendosi verso il muro. I sapori lo esaltavano, lo facevano loquace; e fuori della cucina gli pareva di perder tempo, a meno che non fosse a Poggio a’ Meli.



Pietro era riuscito a iscriversi all’istituto tecnico di Firenze, dopo aver fatto privatamente, quasi da sè, il primo corso a Siena. Ma fu la completa sparizione d’ogni legame