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toni: preferiva esser l’ultimo perchè, senza leticare, era sicuro che Rosaura avrebbe serbato qualche cosa per lui.

Tutte le mendicanti guardavano il pane avuto; e qualcuna ne riposava un pezzo troppo secco dentro una fenditura del muro, che era accanto all’uscio. Allora Rosaura, sporgendosi tutta fuori, esclamava:

— Guardatela: viene a chiedere l’elemosina, e poi la scrafia!

Una donna rispondeva, tenendosi ambedue le mani strette sopra i fianchi:

— Se l’avessi avuta io, l’avrei mangiato!

Qualcuna rideva, addentando il pane; dopo averlo un poco rigirato tra le mani sudicie. Ad un tratto, dal mormorio basso e incomprensibile, cominciava un alterco:

— Viene a chiedere il pane, ed è ricca quanto vuole.

— Che importa a te? Sono ricca?... Non le dia retta.

Rosaura interrompeva:

— State zitta, altrimenti non ve ne daremo più.

Un’altra donna, con il volto guasto da un ezzema, bendato con una pezzuola azzurra annodata dietro la testa, rispondeva:

— Ha ragione. Ma io non mi sono mai lamentata.

Si vedevano soltanto i suoi occhi infiammati, come piaghe, che non potevano stare