Pagina:Tozzi - Con gli occhi chiusi, Milano, 1919.djvu/122


— 110 —


Ma gli assalariatì fecero finta di non udire; e Carlo si mise una mano su le labbra. Pietro chiese:

— Dove sarà andato il gatto? Vuoi che vada a vedere?

— Lascialo fare, quando avrà fame tornerà.

— Non morirà mica? — domandò al castrino.

— E impossibile: si lecca la ferita finché non è rimarginata. Per medicarsi sono più bravi di noi!

E parlarono delle altre castrature, specie di quella di Toppa; che abbassava la coda tra le gambe e ringhiava quando gli altri cani gli si avvicinavano. Tutti s'erano voltati verso la bestia, che s'allontanò come se avesse capito. Ma tornò subito a dietro, perchè gli assalariati mangiavano, chiacchierando dai loro usci aperti l'uno di fronte all'altro sul piazzale; mentre le donne terminavano le faccende di casa.

— Attingimi una brocca d'acqua, Adele! — disse Carlo avanzandosi da dove era.

Ella obbedì; e lasciò la brocca sul pozzo mentre la molla della catena oscillava ancora.

Le avevano tenuti gli occhi addosso; e poi, ad uno per volta, bevvero e intinsero le loro fette di pane duro.

Muovendosi per il piazzale, si scambiavano