Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 109 — |
bata; poi, miagolando, saltò e sparì non si sa dove.
— Ecco fatto. S'è ricordato tardi di miagolare!
— C'è voluto poco da vero!
E risero, ammirando.
Domenico, tenutosi alquanto discosto, anche per esagerare il ribrezzo, disse a quell'uomo:
— Quanto devi avere?
— Una lira. È troppo?
— Una lira?
— Mi dia quello che vuole. Tanto con lei bisogna fare a modo suo.
Gli era rimasta la bocca storta dopo un attacco di paralisi; e i suoi occhi cisposi lagrimavano sempre.
— Ti dò mezza lira; e verrai a mangiare un piatto di spaghetti alla trattoria.
E gli contò i soldi.
L'uomo li tenne un momento nel palmo della mano, quasi pesandoli; poi, facendo una smorfia di scontento malizioso, se li cacciò in tasca dopo aver guardato che non fosse rotta.
— Almeno che gli spaghetti siano abbondanti!
E girati gli occhi attorno agli assalariati, che si erano riuniti per far colazione, toccò il ventre di Domenico; dicendo:
— Ecco come ingrassano i ricchi!