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mi stava a cuore? Doveva essere per eccesso di prudenza. Ma io ero così fissa in quell’idea, che preferivo ancora che ne parlasse presente mia sorella e la sua, piuttosto che non parlarne affatto.

Anzi desideravo che la Titina fosse, finalmente informata «di tutto». Un fatto così importante nella mia vita, non potevo lasciarglielo ignorare.

Ed, inoltre, bisognava pure che potessi discorrerne con qualcuno, in casa, a passeggio, in camera, di giorno, di notte, sempre... La Maria la vedevo troppo di rado.

Pensai di domandare chi c’era a quella festa, persuasa che la Maria profitterebbe dell’occasione per nominar lui, e dirne qualche cosa, più o meno apertamente.

Rispose la Giuseppina, cominciando una lunga enumerazione di signore e signorine.

La lasciai finire, poi domandai ancora:

— E di uomini, chi c’era?