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signor Bonelli, e noi quattro, col marmocchio per quinto, ci eravamo aggruppate nel vano di una finestra nel salotto.

Si parlava delle mascherate degli ultimi giorni di carnovale, e d’una festicciola da ballo, dove la Giuseppina e la Maria erano state. La Maria descriveva la loro abbigliatura di quella sera; era bianca di crespo guarnita di rose pallide; e la vita, che non era scollata si abbottonava, non in mezzo al petto, come al solito, ma da un lato.

La Titina ascoltava con un’attenzione vivissima. Domandava delle spiegazioni. Voleva sapere da che lato si abbottonasse quella vita; a destra o a sinistra? Ed i bottoni, c’erano da un lato solo, bizzarramente, o anche dall’altro per fare riscontro?

Io fremevo; il tempo passava, e prevedevo che, a momenti, la matrigna ci avrebbe chiamate per andarcene.

Come mai la Maria non parlava di quanto