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Poi si volse ancora a me, e riprese:

— Ecco di cosa si tratta. Abbiamo ricevuto una domanda di matrimonio per tua sorella; ma lei esita ad accettare per non separarsi da te, che sei tanto malinconica, dice... Chissà perchè, poi? Mi pare che qui nessuno ti dia dei dispiaceri...

Tirò via una lunga chiacchierata, ma io non ascoltavo più. Le prime parole mi avevano dato un tal colpo, che rimanevo tutta fredda e tremante e non rispondevo nulla.

Il babbo mi disse severamente:

— Ma Denza, non trovi una parola da dire alla Titina, che vorrebbe sacrificarsi per te?

Io balbettai:

— Non voglio che si sacrifichi. Si mariti pure! Tanto, alla mia malinconia nessuno può farci nulla... Ne morirò! Ne morirò di certo!

E fuggii via singhiozzando, mentre la matrigna diceva al babbo:

— Quella ragazza va curata... È nervosa...