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festa di San Gaudenzio, primo vescovo di Novara, per otto giorni di seguito c’era la benedizione colla musica, per la quale venivano persino dei professori dell’orchestra della Scala, di Milano.

Noi avevamo un banco di prima fila, a sinistra dell’altar maggiore. Davanti a noi c’era un largo spazio vuoto, dove si fermavano gli uomini in piedi, per veder i musicanti sull’organo che era a destra dell’altare.

Tutti gli anni andavamo assiduamente all’ottava, qualunque tempo facesse.

Della solennità non c’importava nulla, della musica poco, del Santo men che meno. Ma si vedeva un po’ di gente, qualche giovinotto ci guardava; e nella monotonia della nostra esistenza era qualche cosa.

Di solito era la zia che ci accompagnava perchè la matrigna non amava la musica, ed il babbo, di sera, stava sempre con lei. E poi, la chiesa era il dominio della zia.